In data 10 maggio 2010 l’ufficio protocollo del Comune di Beinasco (TO) riceve un interrogazione scritta, che porta la firma del consigliere Ianni, destinata all’ufficio Ambiente, in particolare destinata all’Assessore all’ambiente del Comune di Beinasco Dino Lombardi.
Ai sensi dell’articolo 52 co.14 del regolamento del consiglio comunale è stabilito che “Quando i consiglieri proponenti richiedono risposta scritta, la stessa viene data dal Sindaco (o Assessore competente) entro 10 giorni dalla richiesta e l’interrogazione non viene iscritta all’OdG del consiglio comunale”.
Nel caso di specie quindi la risposta all'interrogazione sarebbe dovuta giungere entro il 20/05.
Tuttavia la risposta purtroppo non arrivava.
Dopo una serie di solleciti informali che non sortivano alcun effetto, durante la seduta del consiglio comunale di giugno (trentaquattro giorni dopo il termine previsto da regolamento) l’Assessore si degnava di rispondere adducendo una serie di argomentazioni difficilmente sostenibili (sosteneva di ‘aspettare la risposta dalla Provincia’).
Considerato che l’unico obbligo al quale doveva adempiere era quello di risposta entro 10 giorni, non si comprende perchè l'assessore non abbia fornito la stessa risposta che ha rilasciato in consiglio comunale per iscritto nei termini previsti. Così avrebbe adempiuto al suo ufficio senza alcuna violazione regolamentare.
Ma la storia non finisce qui: sebbene con 78 giorni di ritardo (rispetto ai 10gg previsti da regolamento)… la risposta all'interpellanza del consigliere Ianni è finalmente arrivata.
Emerge che 10.000€ erano stati dimenticati o persi per strada.
Il denaro pubblico verrà recuperato e destinato alla cittadinanza beinaschese?
Senza l'interpellanza sopraccitata quei soldi pubblici sarebbero ancora nel dimenticatoio?
Se ci fosse stato un reale interesse dell’Amministrazione a risolvere la questione non si sarebbe aspettato quasi un anno - 28 luglio 2010 - per riprendere la nota del vecchio tecnico e venire a capo della questione. Alcuni potrebbero esclamare: "meglio tardi che mai!", tuttavia dei soldi pubblici sono rimasti fermi quando potevano essere usati in maniera utile per la collettività.
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