lunedì 26 ottobre 2009

LE PRIMARIE DEL NULLA


Ieri si sono svolte le primarie del nulla, di un partito democratico dove lo scontro è stato sui nomi in assenza di programma. In Italia ci sono 60 milioni di persone (dati ISTAT 2009) e sembra che solo due milioni abbiano votato per queste primarie. Ci si aspetterebbe qualcosa da un opposizione seria.
Intanto il nuovo segretario Bersani si preoccupi dei 58 milioni di Italiani che non hanno ritenuto avesse importanza consegnare l'obulo di € 2,00 per esprimere il proprio parere su un partito che avrebbe potuto far cadere il governo sullo scudo fiscale ma aveva "affari più importanti" da sbrigare. Il PD ha voluto battere cassa con queste primarie? Non sarebbe stato meno dispendioso e più economico avvelersi di una modalità di voto telematica con postazione nelle segreterie per gli analfabeti informatici (...a proposito collegando il voto a un documento d'identità non si sarebbero potuti realizzare brogli dovuti al voto multiplo!).
Al fine di aumentare il numero dei consensi è stata data la possibilità di votare anche ai non aventi diritto (minorenni dai 16 anni in su e extracomunitari con documenti di lavoro in regola) e alcuni servizi hanno mostrato che era facile e si poteva votare molte volte.
Poverini, erano disperati! Avrebbero fatto votare chiunque pur di dimostrare di avere un minimo di seguito ma nonostante la campagna pubblicitaria - perchè di quello si è trattato - l'interesse per le primarie di un partito senza idee è stato di poco conto.
I due milioni potrebbero essere in realtà solo uno ma queste sembran le primarie di un partito alla frutta, mai nato, il cui unico merito sembra essere quello di aver contribuito alla caduta del governo Prodi e all'assenza di rappresentanza in parlamento per la sinistra.

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