mercoledì 30 settembre 2009

OPERAZIONE FIATO SUL COLLO A BEINASCO!

Fiato sul collo IL 29/09/2009 POICHè LO STATUTO DEL COMUNE DI BEINASCO NON MENZIONA UNA REGOLAMENTAZIONE IN MATERIA DI UN EVENTUALE RIPRESA VIDEO DEL CONSIGLIO, DOPO ESSERMI CONSULTATO CON IL CONSIGLIERE IDV IANNI, MI ACCINGEVO A SEDERMI TRA IL PUBBLICO E A RIPRENDERE LA SEDUTA CONSIGLIARE. OGNI TANTO VEDEVO QUALCHE CONSIGLIERE CONFABULARE E GIRARSI A GUARDARE COSA STAVO FACENDO FINO A QUANDO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, FRANCAVILLA MATTEO, CHIEDEVA DI SPEGNERE LA VIDEOCAMERA DOPO ESSERSI CONSULTATO CON IL SEGRETARIO COMUNALE. IN ASSENZA DI UNA AUTOREGOLAZIONE SULLO STATUTO COMUNALE RITENEVO UN MIO DIRITTO DI CITTADINO CONTINUARE LA RIPRESA MA, IN BUONA FEDE, MI AVVICINAVO - SENZA DISTURBARE LA DISCUSSIONE - AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE E AL SEGRETARIO COMUNALE PER CHIEDERE SPIEGAZIONI E RAMMENTARE CHE RITENEVO CHE RIPRENDERE FOSSE UN MIO DIRITTO SANCITO DALLA COSTITUZIONE IN QUANTO NON AVEVO VIOLATO LA PRIVACY DI NESSUN UDITORE DEL PUBBLICO (HO RIPRESO SOLO IL CONSIGLIO) E NON NE AVREI FATTO UN USO LESIVO DEI DIRITTI NEI CONFRONTI DEI CONSIGLIERI PARTECIPANTI ALLA SEDUTA (CHE TUTTAVIA SONO NELL'ESPLICAZIONE DEL LORO MANDATO DEI PUBBLICI FUNZIONARI CHE NON MI SEMBRA POSSANO APPELLARSI ALLA PRIVACY). ALLA RISPOSTA "CHI CE LO ASSICURA?" FACEVO NOTARE CHE NON SI PUO FARE IL PROCESSO ALLE INTENZIONE E CHE COMUNQUE SE NON SI FIDAVANO DELLA MIA BUONA FEDE LA LEGGE ITALIANA TUTELA DALLA DIFFAMAZIONE O DALLA CALUNIA I CITTADINI ANCHE RISPETTO AGLI ELABORATI CON MEZZI INFORMATICI. QUASI IMMEDIATAMENTE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE INTERROMPEVA MOMENTANEAMENTE LA SEDUTA E NE NASCEVA UNA VIVACE DISCUSSIONE CHE VEDEVA CONSIGLIERI FAVOREVOLI E CONTRARI FINO A QUANDO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE FRANCAVILLA PRENDEVA LA DECISIONE DI PERMETTERMI DI CONTINUARE LE RIPRESE. A QUEL PUNTO LO RINGRAZIAVO PER L'ATTO DI DEMOCRATICITà DIMOSTRATO E AFFERMAVO CHE PER DIMOSTRARE LA MIA BUONA FEDE AVREI SPENTO LA VIDEOCAMERA E FATTO DOMANDA SCRITTA PER RIPRENDERE I PROSSIMI CONSIGLI COMUNALI (COME LUI. IL SEGRETARIO E ALCUNI CONSIGLIERI AVEVANO SOLLECITATO) AL FINE DI METTERLI INTERAMENTE IN STREAMING SULLA RETE A DISPOSIZIONE DELLA CITTADINANZA. RITENEVO DI PRIMARIA IMPORTANZA PUNTUALIZZARE CHE AVREI POTUTO CONTINUARE A FILMARE IN QUANTO MIO DIRITTO MA CHE MI FERMAVO E ACCETTAVO UN MEZZO CONCILIATIVO E PROPOSTO DAGLI STESSI NONCHè DA ALCUNI CONSIGLIERI NONOSTANTE RITENESSI CHE IN ASSENZA DI REGOLAMENTAZIONE LA COSTITUZIONE COME FONTE PRIMARIA DEL DIRITTO REGOLASSE LA QUESTIONE. IN CONCLUSIONE IL CONSIGLIERE MICHELE IANNI SI RENDEVA DISPONIBILE , PREVIO CONTATTO, A UN INCONTRO CON IL MEETUP DI BEINASCO E AFFERMAVA LA VOLONTà DI PORTARE AVANTI LA QUESTIONE PER OTTENERE LO STREAMING DEI CONSIGLI COMUNALI E IL POSIZIONAMENTO DI TALI FILES NEL SITO DEL COMUNE DI BEINASCO E A DISPOSIZIONE DI TUTTI I CITTADINI. IL CONSIGLERE IANNI è NELLA COMMISSIONE CHE SI OCCUPA DI TALI AFFARI E HA ASSICURATO LA SUA PIENA COLLABORAZIONE. VEDREMO!VEDREMO SE ALLA MIA DOMANDA SCRITTA SEGUIRà UN PERMESSO DI RIPRENDERE IL CONSIGLIO COMUNALE O VERRà NEGATO TALE PERMESSO...E SOPRATTUTTO VEDREMO COSA VOTERà IL CONSIGLIO SE E QUANDO UNA PROPOSTA NORMATIVA VERRà PRESENTATA. PER ADESSO CI RITENIAMO SODDISFATTI MA ANDREMO AVANTI COL FIATO SUL COLLO FINO ALL'OTTENIMENTO DEL NOSTRO OBIETTIVO GARANZIA DI DEMOCRATICITà, ACCESSO AI DATI E PARTECIPAZIONE.

martedì 22 settembre 2009

RIAPRE LA STAGIONE DI CACCIA



Cacciatori italiani in progressiva estinzione e sempre più anziani. Alla vigilia dell'apertura ufficiale della stagione di caccia 2009-2010, prevista ufficialmente per il 20 settembre 2009 anche nelle poche regioni che non hanno effettuato alcuna pre-apertura, la Lav fa un panorama sulla caccia, sui cacciatori e sulla pressione venatoria sul territorio. I dati confermano la lenta ma inesorabile riduzione del loro numero: dal 1988 al 2007 i cacciatori in Italia si sono dimezzati passando da 1.500.986 a 751.876. Esaminando i dati di una delle regioni dove l'attività venatoria è più radicata, l'Emilia Romagna, si evince che i cacciatori appartenenti alla classe di età 18-50 anni si sono drasticamente ridotti del 72% passando da 52.569 (1988) a 14.711 nel 2004; la classe di età over 50 si è invece ridotta in misura minore, solo del 12%, passando da 46.661 (1988) a 41.268 nel 2004. Sebbene i cacciatori italiani siano sempre più esigui, la densità venatoria - che esprime il numero di cacciatori ogni 1.000 ettari di territorio - non è diminuita però in modo significativo e negli anni 2000-2007 si è mantenuta costante sul valore di 40-42, a fronte di 57,25 nel 1988. Ciò significa che, sebbene la popolazione dei cacciatori sia in netta diminuzione, la loro pressione sugli animali è aumentata a causa della costante erosione di territorio causata dalle attività di urbanizzazione. Sconfortante invece il dato sulla vigilanza venatoria, ovvero il numero di cacciatori che deve essere controllato da ogni agente della polizia provinciale: 246 cacciatori nel 2000, 260 cacciatori nel 2007; poiché una pattuglia di agenti è composta da due persone, vuol dire che ogni pattuglia deve controllare ben 520 cacciatori. Tra le violazioni di legge commesse più di frequente dai cacciatori: abbattimento di fauna non cacciabile, caccia con modalità diversa da quella prevista (es. mezzi non consentiti), caccia in ATC diversa da quella di residenza venatoria, caccia a distanza da abitazioni, strade o luoghi di lavoro, inferiore a quella prevista dalla legge, caccia con documenti non in regola, caccia con utilizzo del cane da riporto (non ammesso nelle giornate di preapertura). Nel 2008, secondo i dati diffusi dal Corpo Forestale dello Stato, i reati a danno della fauna selvatica autoctona (caccia, antibracconaggio e tassidermia) sono stati 1.136 (+ 0,4%) e 2.717 (-13,9%) gli illeciti amministrativi effettuati in base alla legge sulla caccia e antibracconaggio. "L'assenza di ricambio generazionale tra i cacciatori è la prova più evidente, e confortante, che i più giovani non hanno interesse a praticare questa attività o la disapprovano - spiega Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav settore caccia e fauna selvatica - Il senatore Orsi, autore della scellerata proposta di abbassare a 16 anni l'età per cacciare, avanzata nel disegno di legge con cui si sta tentando di legalizzare una inaccettabile caccia senza limiti, può rassegnarsi e presentare finalmente il preannunciato emendamento abrogativo di tale proposta". E proprio contro il dl Orsi punta il dito Legambiente, spiegando che "tra le altre scellerate proposte inserite nel disegno di legge vi è quella di abrogare il divieto di caccia decennale nelle zone boscate colpite dagli incendi". Per comprendere quanto sarebbe dannoso autorizzare la caccia nelle aree boscate bruciate, basti pensare che in Italia nel 2008 e in questa prima parte del 2009 (1 gennaio-6 settembre 2009) si sono verificati complessivamente 9.778 incendi boschivi che hanno percorso 43.235 ettari boscati. Calcolando che per ogni ettaro di bosco a macchia mediterranea che brucia muoiono in media 400 animali selvatici tra uccelli, rettili e mammiferi, possiamo stimare che gli incendi boschivi nell'ultimo anno e mezzo hanno ucciso circa 17,2 milioni di animali ai quali si sommano migliaia di piccoli condannati a morire di fame a causa della difficoltà di procacciarsi il cibo nelle aree bruciate. Il divieto di caccia decennale in queste aree è indispensabile per preservare la vita animale sopravvissuta e il suo prezioso habitat.

martedì 15 settembre 2009

MOTORI AD ARIA COMPRESSA 2


Ratan Tata, dopo la Jaguar e la Land Rover, ha comprato da un'azienda francese il progetto dell'auto ad aria compressa. Riuscirà a metterla in produzione? Dipende dalle caratteristiche che potranno rendere più efficente e confortevole tale progetto rispetto a quello dell'auto elettrica.
Un aspetto è però importante sottolineare: caricare il compressore è molto più semplice e meno dispendioso di energia rispetto ad accumulare energia elettrica in un qualunque condensatore che dopo qualche anno andrà sostituito creando un circolo di rifiuti contraddistinto da sostanze pericolose per l'ambiente.


Per ulteriori approfondimenti il lettore è rimandato al blog del 22 dicembre 2008: MOTORI AD ARIA COMPRESSA.

martedì 8 settembre 2009

LA RAI ABBANDONA REPORT



Gli inviati di Milena Gabanelli, da sempre attivi nel denunciare le illegalità e i soprusi che ci circondano, dovranno provvedere di tasca propria alle spese legali cui, da bravi inchiestisti, vanno continuamente incontro. Infatti i dirigenti della RAI - un'azienda di Stato - , i nostri dipendenti dato che paghiamo il canone, hanno ritenuto di poca importanza il programma e pensato di non poter sostenerne i costi legali troppo onerosi.
Sabrina Giannini, Sigfrido Ranucci, Stefania Rimini e gli altri giornalisti di Report dedicano i 3/4 della propria esistenza a ricerche scrupolose: viaggiano in lungo e in largo per arrivare alla verità e rivelarla al pubblico a casa. Scoprono traffici loschi e furti che spesso avvengono sotto i nostri occhi. Smascherano impostori, sfruttatori e tutto questo per offrire un servizio, per informare con la I maiuscola. La squadra di Report svolge un compito importante che dovrebbe essere tra le mission di ogni persona che desidera fare il giornalista o informare.
La terza rete non ha ancora un direttore; l'inizio di AnnoZero viene rimandato di settimana in settimana perchè i contratti per la redazione del programma non sono pronti; il Tg1 di Minzolini viene continuamente accusato di strizzare l'occhio alla maggioranza, nascondendo gli scandali che hanno travolto il Premier.
E' questo il servizio pubblico che vogliamo? La tv di Stato è oggi solo un esercizio di potere. Non conta offrire prodotti di qualità, che rendano effettivamente un servizio al pubblico, ma accaparrarsi il maggior numero di poltrone.
Zapatero appena andò al potere, in Spagna, ha subito smantellato la legge che consentiva al primo ministro di nominare i vertici della televisione pubblica. La mia speranza è che anche noi italiani pretenderemo le stesse garanzie in modo tale che le emittenze non vengano spartite tra varie influenze politiche.
FREE BLOGGER è l'unica soluzione all'invadenza dei grandi gruppi economici e dei loro camerieri: i politici italiani. Hanno il terrore che le inchieste di REPORT squotano l'opinione pubblica svegliandola da quel torpore che la contraddistingue.
Spero di non perdere il miglior programma giornalistico italiano di sempre: giornalismo d'inchiesta basato sui fatti e sulla preparazione...fatto - come diceva Montanelli - da gente con gli attributi! Se tutte le testate fossero come REPORT l'Italia non avrebbe un bisogno disperato di blogs e bloggers.

mercoledì 2 settembre 2009

SOUVENIR MAFIOSO





Dal 19 al 25 luglio sono andato in vacanza a Catania. Incantato dalla sicilia guardavo i monumenti, le persone e le città quando in un negozio di souvenir ho visto una miriade di statuine con scritto "u mafiuso" e "a mafiusa" come se fosse qualcosa su cui scherzare.
Non collego la sicilia alla mafia e odio questa equazione quindi scatto una foto e inizio a vedere se anche gli altri negozi vendono tale souvenir. Purtoppo mi accorgo che è una pratica estesa e che tutti vendono le statuine in questione facendo sembrare la mafia un fenomeno folkloristico, da "uomini d'onore". Tuttavia la mafia sicula odierna non è quella di fine ottocento e l'amnesia (o l'inganno) favorisce l'equivoco secondo cui la mafia in realtà non esiste. Molti turisti li comprano dimenticando i morti per mafia e quello che realmente la mafia sia.
Mi chiedo come possa un siciliano tollerare questa cosa e, nel caso diel negoziante, arricchirsi su di essa; per fortuna non tutti i siciliani sono così: molti si ricordano del pizzo imposto dalla mafia, dello spaccio di stupefacenti, degli omicidi eccellenti, di Falcone e Borsellino e della responsabilità della mafia nel mantenere una regione dalle tante risorse in uno stato di arretratezza economica.