mercoledì 26 maggio 2010

LA TASSA MATRIMONIALE

Il matrimonio è un business per la società. Tutto quadruplica il prezzo e i due poveri innamorati si devono svenare per rendere il fatidico giorno indimenticabile.
Tuttavia, in un mondo che sta sempre più perdendo l'idea e la consuetudine del gruppo famigliare in favore di un'individualità sempre più esasperata, sembra inverosimile che quelle poche coppie che ancora hanno la fortuna di aspirare a una vita insieme debbano pagare in modo sproporzionato ogni cosa: dal vestito alle fedi.
Tuttavia il mondo del commercio è così e il rapporto tra domanda e offerta viene indubbiamente intaccato da un evento per il quale generalmente si sorvola sul prezzo in favore di una migliore qualità.
Al solito la burocrazia ha il primato dello scandalo: per certificato di stato civile e residenza ognuno degli sposi deve elargire alla propria pubblica amministrazione una marca da bollo da 14,62€ più i diritti (in genere tra 0,50€ e 1,00€). Inoltre, nel comune dove ci si sposa, dove cioè si renderà pubblica la futura unione nonchè nei comuni di residenza degli sposi è necessario l'affissione delle pubblicazioni: altri 14,62 a persona.
Quindi in totale vengono elargiti 58,48€ dai futuri sposi alle pubbliche amministrazioni per certificare qualcosa per cui basterebbe una semplice autocertificazione (ovviamente ognuno si assumerebbe le responsabilità penali delle autocertificazioni). In tal modo si snellirebbero burocrazia e spese inutili per i cittadini...ma forse, a parte tutto il solito ronzare, l'interesse della politica nel favorire le famiglie è solo qualcosa da mostrare in campagna elettorale o un'argomentazione piena di retorica contro le unioni gay.
Intanto i futuri sposi elargiscono generosamente!

mercoledì 19 maggio 2010

POSTI DI BLOCCO IN PIENA AUTOSTRADA

Pubblico appello: "Il 9 maggio 2008 Vito Daniele, 36 anni, muore in circostanza mai chiarite, lasciando una moglie e 3 figli piccoli.

Vito tornava a casa dalla sua famiglia dopo una settimana di lavoro; sulla A16, tratto che congiunge Napoli con Bari, all’altezza del paesino di Pietradefusi, Vito è stato fermato dal tenete della Guardia di Finanza Roberto Russo, il tenente era solo e in borghese con l’auto di servizio. Il fermo è avvenuto in piena autostrada, subito dopo una galleria e in prossimità di una curva dove non vi era corsia d’emergenza. In quel preciso momento passava un autocarro, Vito Daniele è stato mortalmente travolto.
Il tenente Roberto Russo si è giustificato dicendo che era un fermo per eccesso di velocità. Questa non è una giustificazione, un fermo in quelle condizioni avviene in eccezioni gravissime, come ad esempio in casi come l’arresto di un boss mafioso o la cattura per una rapina in corso.
La Guardia di Finanza non ha facoltà di fermare su un’autostrada un’auto per eccesso di velocità, casomai, il tenente Roberto Russo, avrebbero dovuto chiamare la Polizia Stradale, o se proprio lo si voleva fermare, bisognava accompagnarlo in un luogo sicuro (piazzola di sosta, uscita autostradale, autogrill), solo lì poteva essere effettuato un regolare controllo.
Nella vicenda che ha portato via la vita a Vito Daniele c’è una sola certezza, sarebbe ancora vivo se il tenente della Guardia di Finanza Roberto Russo non lo avesse fermato in modo totalmente negligente.
Oltre al danno la beffa, la moglie di Vito Daniele è stata anche querelata dall’uomo che ha provocato il disastro più grande della sua vita e di quella dei suoi tre figli; dopo aver detto al tenete Roberto Russo “Te lo porterai sulla coscienza tutta la vita. Ti ricordi la foto che hai trovato in macchina dei suoi figli?” La signora Mariella Zotti è stata denunciata e quella mattina le è stato risposto dai legali del tenente Roberto Russo “la deve finire di fare casino su Facebook, la prossima volta saranno guai”. Quindi, come amministratrice di una pagina di Facebook, social network a cui è stato chiesto di tacere, io rispondo con quest’articolo e chiedo alla rete di fare rete e di divulgare questa storia, perché la signora Mariella Zotti e i suoi 3 figli meritano la giusta visibilità che fino ad oggi i giornalisti nazionali non le hanno ancora dato.
Divulgando questa vicenda non aiuterete solo la famiglia di Vito Daniele, farete sapere anche a chi la leggerà che un posto di blocco in piena autostrada è vietato. Conoscere i propri diritti a volte salva la vita, a Vito Daniele l’avrebbe salvata.
Il 9 giugno 2010, presso il tribunale di Benevento, alle ore 09.30, si terrà l’udienza per la causa intentata da Mariella Zotti per fare luce e giustizia sulla morte di Vito Daniele. Questo caso non può e non deve restare insabbiato e impunito, i responsabili devono pagare e l’informazione deve fare il proprio dovere divulgando la vergognosa vicenda che ha distrutto moltissime vite."
Helene Benedetti
Ecco il link al video:
http://www.youtube.com/watch?v=d IwBQPZgoY&feature=player_embedded

giovedì 13 maggio 2010

PRESENZA DEI CITTADINI

Ricevo e pubblico: "Ciao, faccio parte del MU di Roma, ti scrivo per chiederti cortesemente di diffondere la notizia che riguarda un mio collega della Croce Rossa Italiana (M.llo Vincenzo Lo Zito) che il 12 maggio sarà processato presso il Tribunale di Roma per aver denunciato degli illeciti amministrativi commessi da Maria Teresa Letta (sorella di Gianni Letta), che hanno prodotto come conseguenza una querela a carico del Maresciallo, per “CALUNNIA”, che potrà costargli ben DUE ANNI DI CARCERE!
La querela gli è stata fatta dai revisori dei conti in quanto il Maresciallo ha pronunciato queste parole “Per quanto riguarda i revisori anche questi essere immondi mi hanno fatto delle pressioni per desistere dalle denunce e fare domanda di trasferimento. Mi fanno vomitare e spero si arrivi a soluzione…. Forza ragazzi,
facciamoci sentire…”.
Risulta chiaro che hanno trovato la scusa per castigarlo per aver esposto denuncia degli illeciti presso le Procure della Corte dei Conti di L’Aquila e Roma.
Aiutami a diffondere, attraverso il MU, il video che anche Beppe ha pubblicato “Sparare sulla Croce Rossa”
http://www.youtube.com/watch?v=ausIgeBLwI8 ed a coinvolgere, eventualmente nel tuo MU ci fossero anche persone residenti a Roma, quante più persone possibili per sostenere Lo Zito durante il processo.
QUESTO E’ UNO DI QUEI MOMENTI IN CUI LA PRESENZA DEI CITTADINI PUO’ CAMBIARE LE SORTI DI UN VERO SERVITORE DELLO STATO!"
Anna Montanile

martedì 4 maggio 2010

CONSIGLIERI A 5 STELLE IN PIEMONTE


Un giorno potrò dire ai miei figli di essermi impegnato concretamente per tentare di migliorare la nostra società, un giorno potrò raccontare loro della fatica e delle difficoltà che ho incontrato e patito nel fare tutto ciò, un giorno potrò raccontare di 14 giorni di aspettativa non retribuita, un giorno potrò raccontare della fierezza e dell'orgoglio di chi non si piegava alle logiche del sistema, un giorno racconterò loro di un intero gruppo che a volte si sentiva sbeffeggiato e deriso, un giorno racconterò dell'arroganza dalla casta politica che assicurava non avremmo superato lo sbarramento al 3%.
Quel giorno potrò dir loro che abbiamo messo un mattone fondamentale nel passaggio da una democrazia rappresentativa, contraddistinta dalla delega in bianco, a una di tipo partecipativo in cui il cittadino esercita la sua funzione di controllo sull'amministrazione. Potrò dir loro che la gente riempiva le piazze accogliendoci come dei liberatori nonostante non avessimo budget da 200000 € ma solo la nostra stampante, un autotassazione di 300 € a testa (chi riusciva/poteva permettersi di metterli) conditi da tanto impegno e fantasia. Potrò dir loro che gli elettori ci hanno premiato ben oltre le nostre più rosee previsioni e che abbiamo inoculato il virus "della trasparenza" in consiglio regionale due volte.
Quel giorno spero che la nostra società sarà diventata profondamente differente in senso partecipativo e che molti possano guardarci come io guardavo i partigiani che, da bambino alle scuole elementari, rievocavano la resistenza.
In alternativa avrò la soddisfazione di dir loro che ho tentato di fare del mio meglio e che, con un gruppo di persone davvero in gamba, abbiamo realizzato un passo fondamentale verso una democrazia partecipativa e chissa magari un giorno anche diretta.
Quindi sedendoli sulle mie gambe passerò loro il testimone e, se ne sentiranno l'esigenza, potranno decidere di continuare tale percorso secondo la propria sensibilità.




Torino, lunedì 3 maggio 2010
In seguito all'insediamento di Davide Bono e Fabrizio Biolè nel consiglio regionale piemontese, scrivo questo discorso/testamento orgoglioso di ciò che ho contribuito a realizzare.