lunedì 10 agosto 2009

LA FRODE INNOCENTE





Come può un individuo - che magari non ha avuto la possibilità di studiare, o che svolge un mestiere che poco ha a che vedere con il mondo delle banche, della Borsa Valori e della politica economica - comprendere il significato di termini a dir poco astrusi tentando di seguire e capire ciò che dicono giornali e televisioni?
A volte si ha quasi l'impressione che gli argomenti economici vengano proposti e spiegati con neologismi, parolone ed espressioni complicate o così strane da apparire coniate sul momento, in modo tale da confonderci le idee.
In effetti c'è un lato oscuro nelle attività economiche, nelle manovre (e manovrine) politiche, fiscali e finanziarie che all'apparenza sembrano peerfettamente normali. E' quella che il controverso economista americano K. Galbraith chiama "la frode innocente", perpetrata da chi sa come funziona davvero l'economia ai danni di chi non lo sa.
Va così chiarito un aspetto fondamentale della cultura e della scienza che spesso si ritorce contro l'umanità, in particolar modo verso quell'umanità meno scolarizzata, che non riesce a comprendere il significato di ciò che viene spiegato.
Il progresso culturale delle scienze ha portato con se un indiscusso miglioramento delle condizioni di vita ma ha reso molto specialistico ogni campo della vita e del sapere. Per tale motivo - quando si disquisisce di questioni così delicate quali quelle economiche (tanto più su un telegiornale che con ogni probabilità andrà a informare la massa) - dovrebbe essere imprescindibile e obbligatorio costringere questi esperti a tradurre in un linguaggio comune e comprensibile ciò di cui parlano.
E' inammissibile - e in mala fede - ciò a cui oggi costantemente assistiamo e ciòè l'intortamento del popolo con termini incomprensibili. Rosseau affermava che la conoscenza è potere, potere di saper fare, di conoscere e capire. In base a ciò fa molto più comodo che elettori e contribuenti non capiscano cosa accade a chi manovra i fili del potere (interessi economici forti e uomini politici che li rappresentano).
Ecco allora il significato di manager che fanno un "briefing" per discutere di una tal cosa, discutando del "trand" e arrovellandosi sul "brand" di un prodotto cercando di fare l'analisi del mercato per capire se dovranno chiudere l'azienda e licenziare 3000 operai pittosto che ragionare sul possibile "target" del prodotto.
Ci prendono in giro un discorso chiaro ci farebbe capire fin troppo bene questo.
La cultura e la scienza dovrebbero migliorare la qualità della vita dell'uomo perchè questi sono gli obiettivi per i quali sono state create, usarle per creare una forbice fra chin possiede la conoscenza e chin no sfruttando l'ignoranza va contro i principi che hanno fatto sviluppare la cultura e creato la scienza: migliorare la vita del genere umano.
Il sapere e la scienza sono per loro stessa natura democratici e tendono ad aumentare la coscienza dell'intero genere umano non a creare divario fra ricchi (che in genere detengono la cultura) e poveri. Questo concetto vale (o dovrebbe valere) per ogni campo e non solo per l'economia perchè il sapere usato in malafede da una minoranza avida e disonesta non è scienza o cultura ma bensì truffa e circonvenziona d'incapace.
La cultura e gli uomini di scienza devono reagire a tutto ciò tentando di essere il più chiari possibile quando dialogano in ambiti differenti da quelli accademici e professionali. LA CULTURA E LA SCIENZA UNISCONO E NON DIVIDONO!

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