martedì 3 marzo 2009

UN NUOVO MODO DI INTENDERE IL RAPPORTO CON LA POLITICA


Questa settimana vorrei portare l'attenzione sul rapporto chesi è instaurato fra potere politico ed elettorato. In Italia generalmente accade questo: un elettore sceglie il partito che intende seguire per i piu' svariati motivi (consuetudine familiare, interesse economico,raccomandazioni, ideologie...) quindi perde criticità verso di esso e comincia a seguirlo come un ultras segue la sua squadra del cuore. Il rapporto con colui che rappresenta il cittadino non è piu' quello tra un rappresentato e un rappresentante trasformandosi in un rapporto di subordinazione. Colui che dovrebbe rappresentare si identifica col potere che rappresenta (la nazione, per esempio, nel caso di un parlamentare) e invece di servire lo Stato lo asserve ai propri fini. Comincia col distribuire cariche pubbliche, concessioni e appalti a ditte di proprietà di amici e sodali... e via dicendo.
Ecco un paese tecnologicamente avanzato quale aspira o è - o meglio dovrebbe essere -l'Italia presuppone un forte senso civico. Senso civico vuol dire invertire il rapporto a cui accennavo prima. Facciamo un esempio: in questo momento spesso condivido molti aspetti del modo di intendere la politica dell'onorevole Di Pietro. Tuttavia sul blog alle volte sono critico e sicuramente non mi ritrovo in toto nel suo operato. Si tratta però di invertire il rapporto e dire finchè Di Pietro porta avanti un discorso che condivido ok ma nel momento in cui invece non è così basta. Non è l'elettore che deve seguire la volontà del rappresentante politico ma vicecersa. Invece spesso assistiamo al contrario: facciamo due rapidi esempi. Quale operaio potrebbe votare il PD dopo che come partito DS nella coalizione di governo (il piu' influente per seguito di elettori - almeno sulla carta)non è stato in grado di riformare minimamente la legge 30 (imprecisamente detta legge Biagi ma in realtà legge Maroni)? Quale piccolo commerciante potrebbe votare il PDL dopo che ogni volta che FI è stata al governo ha svantaggiato la concorrenza dei piccoli negozianti con leggi che favorivano la grande distribuzione (di chi è la Standa?)?
TROPPO SPESSO invece assistiamo ancora a quasi una metà dell'elettorato che vota ancora per uno dei due schieramenti. Seguono cpme pecoroni persone che stanno portando avanti una politica economica che li svantaggia e li porta alla fame. Questo perchè oramai il loro rapporto con la politica è di tipo affettivo: hanno cioè deciso chi vogliono seguire e lo fanno nonostante egli non faccia i loro interessi ma li svantaggi. Sono come quel giovane che segue l'innamorato/a nonstante questi lo tradisca e lo faccia star male!
Tuttavia molti hanno perso il lavoro, molti hanno dovuto chiudere il proprio negozio. Al risveglio, dovendo rinunciare ai propri sogni, forse han capito che un pò era anche colpa loro. Che il delegare agli altri è stata la propria rovina. Chi non ha fatto pressione sul proprio sindacato, chi non ha fatto pressione sul proprio leader politico, chi ha scambiato il proprio voto in cambio di briciole che non gli spettavano.
Siamo noi cittadini che col benessere giorno dopo giorno ci siamo rilassati e abbiamo smesso di occuparci dei nostri affari. Invece di andare allo sciopero siamo rimasti col culo sul divano a bere una birra...alla fine il culo ce lo stan facendo i grandi gruppi economici con l'aiuto dei loro camerieri: i politici di PDL e PD.
Penso a mio nonno che aveva lottato per i suoi diritti rinunciando alla sua paga e scioperando per avere la possibilità di far studiare i prpri figli, di avere la mutua e qualche diritto. Alla fine, insieme a tutti coloro che non hanno abbassato la testa, è riuscito ad avere successo e ha dato la possibilità di studiare a mio padre che si è diplomato. Mio padre con le sue lotte, le sue battaglie e i suoi scioperi ha ottenuto ancora di piu' e la giustizia sociale a cui si era arrivati ha consentito a me, dopo tanti sacrifici studiando e lavorando, di laurearmi.
Ma mentre molti dei figli di quei lavoratori hanno scordato i sacrifici dei propri cari, mentre qualcuno si dimenticava di fare i propri interessi e si godeva quel pò di benessere, i grandi gruppi economici non sono stati con le mani in mano e ci hanno in....to peggio di prima.
Come? Precariato, svalutazione dei titoli di studio, concorrenza lavorativa con senza diritti, svalutazione del poere d'aquisto dei salari...
E noi? Un cazzo! I rappresentanti sindacali? Qualcuno ha avuto così tanti soldi da aquistare il palermo e portarlo in serie A. Forse li hanno corrotti? E noi dove eravamo invece di vigilare sui nostri interessi.
Dobbiamo riappropiarci della politica come mezzo per decidere della nostra vita.
Secondo Grillo oggi in Italia, tra astenuti e Italia dei valori, la maggioranza dei cittadini è contro questo modo di intendere la politica e LORO lo sanno!
Ecco perchè hanno paura e nel mese di gennaio dopo le regionali in abbruzzo si parlava solo di Di Pietro.
Ma il punto non è neanche Di Pietro, a giugno ci sono le comunali: 6000 comuni e alcune provincie avranno le votazioni: dimostriamo che ci siamo rotti i coglioni e mandiamoli affanculo questi 4 camerieri dei grandi gruppi economici che stanno rovinando le nostre vite e il paese!
Eleggiamo giunte di persone comuni appartenenti alle liste civiche degli amici di Beppe Grillo! Facciamogli vedere che sappiamo ancora organizzarci come un tempo, come han fatto i nostri genitori, come han fatto i nostri nonni e riappropriamoci dei comuni.
Dimostriamo loro che non c'è bisogno di politici di professione, che ci sappiamo organizzare da soli per mandarli affanculo e toglierceli dai coglioni. Dimostriamo che i partiti non servono che è meglio prima mettersi d'accordo sulle manovre da attuare e poi conferire tale mandato già preconfezionato a i nostri rappresentanti che dovranno attuarlo o fuori dai coglioni!
I partiti non servono, ci sappiamo organizzare da soli e li manderemo affanculo!
Il muro di gomma sta crollando.

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