mercoledì 10 marzo 2010

LEGGI ELETTORALI AD MAGGIORANZAM


Il 6 marzo 2010 Sara Nicoli scrive su Il Fatto Quotidiano:
Un decreto meramente interpretativo, in quattro punti, che modifica in corsa i termini di accettazione delle liste. E che riapre i giochi nel Lazio e in Lombardia, facendo ripartire la corsaalla presentazione delle liste escluse e consentendo altre 24 ore di tempo, per sanare i pasticci. Con Berlusconi che prima ancora di averportato a termine il colpo, esultava: "Speriamo di poter ritornare a dare diritto di voto ai nostri elettori del Lazio e della Lombardia!". Un altra legge ad personam?...

NO AD MAGGIORANZAM, IN QUANTO IL GOVERNO CAMBIA LE REGOLE PER POTER COMUNQUE PRESENTARELA PROPRIA COALIZIONE IN BARBA ALLE LEGGI, ALLE REGOLE E AL BUON GUSTO.


Risultato:

Il Consiglio di Stato ha ritenuto improcedibile l'appello presentato dal Pdl per la riammissione della lista provinciale di Roma alle prossime Regionali. Anche il Tar aveva in precedenza rigettato la richiesta, ritenendo inapplicabile, in una regione che si era dotata di proprie regole elettorali, il decreto con le cosiddette "norme interpretative" varato in tutta fretta dal governo.

La quinta sezione del Consiglio di Stato ha rigettato l'appello di Rifondazione Comunista contro la lista "Per la Lombardia" di Roberto Formigoni. Il listino del governatore lombardo sara', pertanto, presente alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo.


Gli elettori del PDL iscritti alle liste elettorali del Lazio dovrebbero mobilitarsi? Arrabbiarsi contro leggi stupide?
Gli elettori del centro-destra dovrebbero prendersela con i loro rappresentanti che hanno dimostrato una netta incompetenza non riuscendo a presentare in tempo (e in regola) la documentazione per le regionali 2010.
Un sondaggio on-line dell'Espresso ha decretato che gli elettori del centro-destra ritengono per il 97,9% che sia giusto che il PDL venga escluso dalle regionali 2010 poichè "le regole sono regole".
Forse Berlusconi dovrebbe concentrarsi maggiormente nel fornire dei candidati competenti ai suoi elettori anzichè concentrarsi sul ridare la possibilità di votare persone incompetenti che neanche riescono a presentae la propria candidatura.

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