giovedì 3 marzo 2011

REFERENDUM E AMMINISTRATIVE

Con l'obiettivo del raggiungimento del quorum minimo di votanti nel referendum per l'acqua pubblica e contro il nucleare, attivisti di acqua e nucleare dovranno sorreggersi a vicenda (ognuno contribuirà apportando le proprie qualità singolari sviluppate nelle battaglie civili: i movimenti per l’acqua con loro maggiore organizzazione e quelli contro il nucleare con la loro maggior presa sulla popolazione). Loro dispongono di mezzi e somme di denaro quasi infinite, noi semplici cittadini comuni quasi esclusivamente del porta a porta, dei volantini autoprodotti, dei banchetti e delle assemblee paese per paese, quartiere per quartiere. La Rete di collegamento dei Comitati impegnati per i sì ai referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare, che abbiamo organizzato in questi mesi, insieme. Migliaia di attivisti che a loro volta potranno diffondere e comunicare questo messaggio. Potranno informare, socializzare, promuovere tutte le iniziative che danno vita sui territori a campagne unitarie che comprendano i temi dell’energia e dell’acqua pubblica: 3 sì referendari per la difesa dei beni comuni, per un modello alternativo di economia e società.
Il massimo sforzo va prodotto per la riuscita a Roma, per sabato 26 Marzo ore 14 piazza della Repubblica, della manifestazione nazionale " Vota sì ai referendum per l’acqua bene comune. Sì per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia”, nello stesso giorno mille iniziative locali in mille località potrebbero accompagnare la giornata di lotta con ricadute informative e mediatiche eccezionali.
Ecco alcuni appuntamenti:
- “Chernobyl day 2011” per il 26 aprile, non c’è dubbio che ad esso debba essere data anche una connotazione riguardante il sì al referendum acqua pubblica;
- il Corteo a Caorso (PC) di sabato 23 aprile, ore 15 piazza della Rocca;
- Azione immediata con Presidio sabato mattina davanti alla Prefettura di Cremona del Comitato referendario 2 sì per l’acqua bene comune e del Comitato contro il nucleare, avverso alla decisione del governo di farci votare il 12 giugno per i referendum invece dell’accorpamento per il 15 maggio.
L'unico motivo per il quale il governo non vuole accorpare amministrative e referendum, facendo così risparmiare molti soldi ai cittadini, è che la partitocrazia non vuole che venga raggiunto il quorum ai referendum.
Mostriamogli che hanno fatto male i conti e che ancora una volta, come durante il referendum contro il nucleare dell'1986, i cittadini italiani sono in grado di autoorganizzarsi sulle questioni fondamentali per esprimere in maniera pacifica e civile la propria volontà.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), Noi neppure!

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